In questo periodo storico la parola crisi gioca un peso notevole nel raccontare e nel raccontarci uno stato di malessere economico e sociale importante: la prima idea che abbiamo è che la crisi sia un evento negativo che limita le nostre possibilità di azione e reazione alla situazione che stiamo vivendo e tale condizione è certamente vera sebbene sia mia intenzione porre tre domande che possano aiutarci a vedere la questione da una prospettiva diversa.
1. La crisi è solo un male? La crisi attuale è conseguenza di un modo di pensare precedente, costruito su valori e idee che hanno contribuito all’attuale fallimento economico e sociale: dunque l’abbandono dei vecchi sistemi per la costruzione di un mondo migliore è un male?
2. La crisi è solo decrescita? La crisi è un fenomeno normale che accompagna la nascita di grandi cambiamenti positivi proprio perché la caduta di modalità di pensiero ormai inadeguate è un passaggio necessario per aprire un nuovo tipo di sguardo sul proprio modo di abitare il mondo: dunque la crisi è solo decrescita?
3. La crisi è impotenza? La crisi ci spinge a ridurre la nostra capacità di azione perché la sensazione è di inadeguatezza rispetto alla possibilità di cambiare le cose intorno a noi ma altrettanto vero che in questi momenti possiamo provare a creare nuovi orizzonti e possibilità prima invisibili: dunque la crisi è impotenza?
Il web da questo punto di vista è un grande spazio di evoluzione in quanto la grande velocità di cambiamento, i ridotti costi di realizzazione e la grande accessibilità alle informazioni permettono alle persone di sperimentare con una ridotta possibilità di rischio economico: la prospettiva start-up è una dimensione grandemente favorevole a coloro che vedono nella parola crisi un sinonimo di possibilità.